lunedì 18 marzo 2024

Chi ha voglia di litigare come Cell

Oggi ho conosciuto questa coppia di immagini x meme tratte da Dragonball. È uno strafamoso cartone animato che non ho mai guardato, e ho dovuto dunque cercare sul web per conoscere il nome dei due personaggi rappresentati: quello vestito di verde è Mr. Satan e quello vestito di rosso è Cell.
Entusiasta della nuova conoscenza ho fatto questo meme, assai in tema con la mia strategia scansa-seccatori a me cara specialmente in questi ultimi giorni.

Ragà, nn svendete mai la vostra preziosa salute mentale.
 

 

venerdì 9 febbraio 2024

Trite e ritrite ritirate di badanti indecenti

L'esperienza di una mia amica mi ha ricordato quella mia di anni fa e così ho deciso di chiedervi un favore.

Cortesemente qalcuno può riunire in uno stanzone la totalità delle badanti che vengono da lontano e spiegar loro una volta x tutte che "Devo subito tornare al mio paese perché mia mamma sta male" già era trita e ritrita 10 anni fa e suscita la reazione di "Il cane mi ha mangiato il quaderno" moltiplicata per il fatto che i compiti riguardano un essere umano in grave difficoltà?

Mica uno si aspetta che lavorino per forza. Ma magari un preavviso ragionevole. O almeno che mentano offendendo un po' meno l'intelligenza del cliente, giusto per ridurre la probabilità che l'ultimo stipendio, che con sovraumana faccia tosta sempre viene preteso, sia nient'altro che un ovvio Vaffanculone.

giovedì 8 febbraio 2024

Eccezioni delle mezze

Se tieni gli occhi a mezz'asta non è che se poi li apri del tutto allora ce li hai "a asta intera". Non funziona sempre così la storia delle cose mezze. Le lingue hanno regole, ma anche modi di dire, eccezioni. Il più delle volte palesi, ma talvolta no.

Lavorando io in una struttura in cui solitamente la gente mi saluta, oggi non è stato facile capire cosa volesse dire la frase che ho sentito oggi, e cioè "mezza struttura non ti saluta".

Poi ho capito, o almeno credo. Mezza Struttura dev'essere per forza il nick della tizia che mi ha svelato sta cosa. Che però pesa un chilo più Mezza Struttura, che è dura dura, il dottore la misura abmarabà ciccì coccò quacquaraquà.

lunedì 22 gennaio 2024

L'ombra del corriere


Il corriere di Amazon, nn rispondendo alcuno al campanello, ha lasciato il pacco lì e per fornirmi una prova della consegna mi ha inviato questa foto.

L'ho trovata 1 pk inquietante.

lunedì 25 dicembre 2023

La prima cerimonia laica che ho celebrato

Pochi giorni fa ho svolto per la prima volta il ruolo di celebrante laico. È stata un'esperienza impegnativa quanto emozionante.

In un pomeriggio di fine dicembre, mentre mi trovo in una delle case di riposo in cui lavoro, ricevo un messaggio con la richiesta di preparare il funerale di una persona venuta a mancare improvvisamente. A contattarmi è il figliolo, che mi dice che la cerimonia è fissata fra circa 22 ore.
La conversazione iniziale è breve e posso proseguirla solo verso le 20, dopo aver cenato di fretta in attesa della sua telefonata, come da accordi. Nel frattempo avverto il coordinatore dell'RSA che il giorno dopo, nel pomeriggio, probabilmente non ci sarò. Durante la telefonata col committente della cerimonia apprendo che anche sua sorella, per il momento non disponibile, vorrà aggiungere qualcosa alle informazioni che devo raccogliere. Allora, per accelerare i tempi, decidiamo così: gli invierò via email il questionario che mi consentirà di ricostruire la storia e la personalità del padre, in base a cui redigerò il testo della cerimonia. La risposta tarda ad arrivare. A un mio messaggio risponde che è necessario più tempo del previsto. Così, pur dovendo lavorare il mattino seguente, mi metto ad aspettare, seduto davanti al PC, a occhi chiusi, con una musica rilassante, per sopperire almeno in parte alla privazione del sonno. Arriva mezzanotte... l'una... l'una e mezzo. Niente. Mi distendo sul letto con lo smartphone vicino all'orecchio per essere sicuro di farmi svegliare dalla notifica... che arriva alle 5.20. Mi alzo, controllo l'email, leggo finalmente le risposte alle mie domande e le uso per elaborare una prima stesura del testo, che finisco di scrivere dopo circa tre ore, alle 8.15. Lo invio al committente affinché lo approvi, eventualmente apportando piccole modifiche. Veloce, faccio colazione, mi preparo e vado a lavorare. L'email di risposta, in cui il committente invia il testo con alcune modifiche, arriva alle 12.20.

So già che, dato il traffico, impiegherò almeno un'ora per raggiungere il luogo della cerimonia, che è fissata per le 16. È bene, normalmente, arrivare un'ora prima, dunque nella fattispecie dovrei partire alle 14 per essere là alle 15. Questo è impossibile: fino ad ora ho potuto dedicare a questa cerimonia ben poco tempo, a parte quello necessario a formulare il testo da pronunciare. Devo preparare la pur piccola attrezzatura audio, il quaderno ad anelli, col testo che deve avere un adeguato layout per una buona leggibilità, vestirmi e pettinarmi dignitosamente, preparare leggìo, bottiglietta d'acqua, mettere tutto in macchina, fare a voce alta mezza prova. Una prova intera è impossibile: è troppo tardi. Sono le 15 e qualcosa, devo assolutamente partire.
Arrivo alle 16.05 circa. Non sono in ritardo: alcune persone devono ancora arrivare. C'è tempo per presentarmi e parlare con tranquillità col committente e allestire il necessario.

Qualche minuto dopo, d'accordo col committente, invito le persone a prendere posto. La celebrazione procede come speravo. Non consiste semplicemente in un mio monologo: come ho suggerito all'inizio, più di un partecipante interviene aggiungendo i ricordi affiorati lì per lì; inoltre alcuni parenti, alla fine, legono dei pensieri che avevano preparato in precedenza, contribuendo ad un clima disteso, certo meno austero rispetto ai funerali a cui si è solitamente abituati.
Do le informazioni logistiche del trasporto e della sepoltura, che avverrà il giorno dopo. La cerimonia è finita.
Fra le persone presenti riprendono le conversazioni. Anch'io, prima di riporre le cose in macchina, scambio qualche parola. La mia stanchezza è compensata dall'energia dei parenti più stretti della persona che abbiamo appena commemorato, che manifestano gratitudine e apprezzamento per il mio lavoro.

E nel giorno della vigilia di Natale ricevo sul cellulare questo messaggio:

"Auguri sinceri di buone feste Marco, e grazie ancora per il tuo contributo e aiuto, che ci ha permesso di dare a nostro padre l'ultimo saluto così come ci sarebbe piaciuto, ma che da soli non saremmo riusciti a fare altrettanto bene. La tua presenza e supporto morale ci ha anche confortati per il nostro grande dolore".

È sicuramente il più bel messaggio che ho ricevuto in tutto l'anno. 

Sono molto grato agli insegnanti dell'UAAR che hanno tenuto il corso per celebranti a cui ho partecipato nel 2021 e per la visibilità che ho sul sito Cerimonieuniche.it.

martedì 24 ottobre 2023

Cappello con storia interessante ma non abbastanza

Ben 1 anno fa ho messo questo cappello in regalo su vari mercatini Facebook.

Questo il testo dell'inserzione:

Regalo cappello che si chiama come un'agenzia di viaggi che si chiama come una canzone di una cantante che si chiama come un personaggio biblico che si chiama talvolta in aiuto. Consegno a San Giovanni Valdarno, a Montevarchi o a Piandiscò, che si chiama Castelfranco Piandiscò da qualche anno. 

Nonostante la storia interessante che c'è dietro, nessuno ha voluto sto cappello. Eppure era in regalo. Per un cappello in regalo e tenuto benissimo che storia mega-giga-interessante pretende la gente, diamine?

Dalla rabbia ho cancellato l'inserzione.

Saranno interessanti le storie dei vostri, di cappelli. M'immagino, sì.

lunedì 16 ottobre 2023

Come liberarsi dei libri degli amici?

Per fare ordine nella propria casa bisogna liberarsi degli oggetti in eccesso, fra i quali ci sono libri a cui non siamo affezionati. Per la verità in una scala di affezionamento che va da 0 a 10 si dovrebbe riuscire a fare uno sforzo e arrivare a eliminare tutti gli oggetti, libri compresi, che sono sotto al 7. No, il 6 non è la sufficienza. Il 6 è il senso di colpa al pensiero di eliminare un oggetto di cui non ci importa granché, e che se scomparisse per decisione non nostra ci dispiacerebbe zero.

Può capitare che possediamo da anni un romanzo che ha scritto un amico e che ci ha regalato e che non abbiamo mai letto e che mai leggeremo e che giace nel nostro salotto o nella nostra camera inutilmente, dato che no, non fa neanche arredamento non avendo la copertina rigida ed essendo la sua costola fine, su sfondo bianco ed essendo il suo formato simile a quello di una mano con l'aggiunta di 2 centimetri in  più lateralmente e superiormente.

Come agiamo in questo caso? Non è pensabile restituirglielo. Ce l'ha regalato 15 anni fa. Va bene che abbiamo raramente tempo per leggerlo, ma in 15 anni bastava leggere mezza pagina al giorno e il tempo per leggerlo ci sarebbe avanzato. Non solo abbiamo avuto il tempo per leggerlo, ma avremmo potuto anche farne una osannante recensione sul nostro blog linkata su Facebook con entusiasmo evangelizzante. Ma non è andata così. Tu lo sai, il tuo amico lo sa, ma è bene che la cosa rimanga cheta, che non se ne parli, o pianterai uno di quei chiodi nello steccato... hai presente le catene di Sant'Antonio molto sagge che giravano alla fine degli anni '90? Se pianti un doloroso chiodo nel legno lo puoi togliere, ma il buco rimane. Non vogliamo bucare il legno della nostra amicizia.

E allora che fai, lo butti nella raccolta della carta? In tal caso devi fare i conti con la tua coscienza. Hai buttato il libro che il tuo amico ha scritto con tanta fatica. 169 pagine di sudore e labor limae. Che ti ha regalato con tanto amore. Amore per sé stesso, certo, non per te, ma insomma sempre di tanto amore si tratta. Ed è decisamente insufficiente a lavarti la coscienza i 169 fogli che salvano 173 foglie (alle pagine ho aggiunto le due copertine di cartoncino che immagino valgano doppio). È la bruttezza del gesto che conta. È comunque un buttar via. Se lo fai puoi chiaramente sentire dietro di te il rumore dei passi del tuo amico che si avvicina e ti chiede "Ciao carissimo! Che stavi facendo?".

Lo bruci per accendere il fuoco? A pensarci bene sembrerebbe più romantica, la cosa. Le tue pagine, amico mio, rendono tiepide le mie serate di fine autunno, senza bisogno di parole, come sempre accade quando l'intesa è profonda. Un po' romantica e un po' funebre. Forse sembra una cremazione vodoo, se pensiamo che il libro contenga un po' dell'anima del nostro amico. Che però è vivo. E l'anima anche. Forse. Ok, non è funebre. Caso mai è nazista.

Allora bisogna regalarlo. Ma in questo caso non sarà facile come è stato facile per l'amico regalarlo a noi. Noi non potevamo dirgli di no. L'autore era lui. Stava cercando di distribuire la sua amata creatura, e se anche le persone più care la rifiutano figuriamoci le altre! No, non funziona davvero così, ma nella sua testa probabilmente sì, oppure nella nostra testacredevamo che nella sua testa funzionasse così, altrimenti l'avremmo gentilmente rifiutato.
E allora come lo regaliamo? C'è il book crossing. Ci sono posti in cui si può abbandonare il proprio libro come i padroni crudeli abbandonavano i cani in autostrada (ora mi pare non accada più), nella speranza che qualcuno li prenda. Ma sappiamo che difficilmente qualcuno lo prenderà, perché è un romanzo fra mille romanzi, di un autore sconosciuto, e dunque questo significa farlo girare per scaffali e scatoloni e appesantire i veicoli che lo trasporteranno, generando così più inquinamento a causa del carburante in più consumato. E poi se non abbiamo la fortuna di avere un luogo di book crossing vicino dobbiamo percorrere magari chilometri per raggiungerlo, e se non abbiamo la passione e il fiato del ciclista dobbiamo andare in automobile, inquinando (sì, anche le auto elettriche inquinano, anche quelle a metano, meno ma inquinano anche loro). E siccome inoltre non voglio spendere soldi per far finta che un libro verrà letto da qualcuno non solo non ci andrò in auto, ma neanche in treno né in autobus, a quel luogo di book crossing, che fra l'altro è spesso itinerante e dunque potrebbe non essere quel giorno in quel luogo, e dunque devo informarmi sul web e perdere tempo esattamente come sto facendo con questo articolo che circa nessuno leggerà.

Dunque

*

per ragioni di vicinanza e di poca spesa di tempo e soldi, gli unici posti in cui penso sia plausibile portare un libro che difficilmente qualcuno leggerà sono

- forse una biblioteca comunale che accetti libri a caso (non me ne intendo, non so se le biblioteche lo fanno) 

- abbastanza di sicuro la biblioteca di una scuola (primaria, secondaria o superiore a seconda della complessità della materia trattata nel libro), e dico abbastanza di sicuro basandomi sul ricordo di quando andavo alle elementari ed io e i miei compagni di classe eravamo non obbligati, ma caldamente sollecitati a leggere libri extra-scolastici (che in questo modo diventavano scolastici, però), e pure a scrivere una recensione a lettura finita

- abbastanza di sicuro la biblioteca di una casa di riposo, già piena di libri regalati da boh, volontari, parenti di persone decedute, sindaco e non so chi altro, che mai e poi mai nessuno leggerà (infatti ne ho rubato uno anni fa senza alcun senso di colpa), e dunque un libro in più o un libro in meno... Un po' come il book crossing, ma senza scatoloni e senza trasporti

* L'asterisco l'ho messo quando ha risposto al mio messaggio il fratello a cui ho chiesto, per scaramanzia, se voleva un libro scritto dalla moglie di un mio ex-amico che mi ha bloccato su Facebook perché gli avevo detto che no, la storia del detto "in bocca al lupo" che si dice per augurare di stare nel posto più sicuro non è vera, è una bufala, lui diceva che l'importante è il concetto e io gli avevo risposto che la prima cosa davvero importante è non diffondere informazioni false; in realtà al fratello non ho detto tutti questi particolari, gli ho solo offerto il libro, e lui ha risposto "si ok".

Va beh, se avete amici o parenti-fogna che leggono qualunque cosa chiaramente potete provare a offrire anche a loro, ma di solito non è così.