domenica 11 agosto 2019

Trekking, ernia, elicottero, chirurgia, ritorno a casa

Ero in vacanza con Bubà, sulle Alpi trentine. Al terzo giorno di vacanza il trekking su un'alpa è stato interrotto.

8 agosto, mattina:

Io e Bubà camminiamo per la bella montagna. Nonostante un mio dolorino al gluteo, penso di potercela fare, e per fare alcune foto faccio anche qualche corsetta.


8 agosto, ore 13.30 circa:

Il duolo gluteo è aumentato fino a costringermi ad accasciarmi a terra e a far chiamare l'elisoccorso. Prima di imbracarmi e mettermi in elicottero, una medica mi ha iniettato un oppioide. Siam volati al Pronto Soccorso dell'ospedale di Cles. Non si sente, ma mentre mi inquadro dico "Sono molto grato a questi operatori".



Ho passato qualche minuto in barella, dopo di che, visto che il dolore era quasi scomparso, mi sono alzato per andare in bagno, al che mi sono accorto che la muscolatura glutea laterale destra non funzionava per nulla: se mettevo il peso sul piede destro, cadevo lateralmente. Potevo camminare solo con le gambe divaricate. Pochi minuti dopo questa debolezza, pur presente, è diminuita. Ma ho notato che avevo pochissima forza nei muscoli flessori della caviglia, quindi a ogni passo, dopo aver appoggiato il tallone destro, la punta del piede cadeva velocemente; non ero in grado di camminare sui talloni, perché la punta del piede destro andava giù.
L'ortopedico mi ha visitato, ha verificato le suddette debolezze e mi ha detto che non essendo lì presente un neurologo, potevo sottopormi a visita neurologica all'ospedale di Trento il giorno dopo, se volevo [ripensandoci successivamente... il giorno dopo??? Se volevo??? Un corno. Era ovvio che si trattava di una cosa da fare perentoriamente e immediatamente, diamine, vedi sotto]. Mi vengono fornite delle carte presentando le quali, mi dicono, posso essere visitato l'indomani al suddetto ospedale [e invece no, vedi sotto].

Bubà nel frattempo è tornata all'automobile, con cui è venuta a Cles, dove mi piglia per riportarmi al bed & breakfast di Pejo.

9 agosto:

Il dolore è poco, ma la debolezza muscolare rimane. Ci penso un po'. Date le caratteristiche del dolore che avevo avuto, continuo a pensare che si trattasse di un dolore muscolare, e che quei deficit di forza fossero dovuti a una compressione nervosa causata da contratture muscolari. Ma decido che questi sintomi sono importanti e che per precauzione sì, è bene andare a Trento per la visita neurologica.
Bubà gentilmente guiderà per un'ora e mezzo per là accompagnarmi.
Il segretario dell'ospedale, guardando la documentazione fornitami a Cles, mi dice che c'è scritto "Rao a": questo significa che non posso essere visitato quel giorno, e devo prenotare per essere visitato fra qualche giorno. Gli spiego che è urgente, che questa sintomatologia è arrivata improvvisamente, e che a Cles mi hanno proprio detto di venire l'indomani.
La neurologa lì presente, informata della cosa, gentilmente mi visita lo stesso, per poi commentare così: "E meno male che l'ho visitata". Ritiene necessario eseguire immediatamente una risonanza magnetica. Ma avendomi visitato in via ufficiosa, non sa come procedere burocraticamente per farmela fare. Dopo averne parlato con il personale del pronto soccorso, in qualche modo risolve e vengo sottoposto all'esame.
Quando esco il radiologo mi dice che ho un'ernia discale espulsa migrata.



Il neurochirurgo guarda il referto dell'esame, mi visita e mi spiega che secondo lui è opportuno intervenire chirurgicamente al più presto. Dice che se si agisce entro 48 ore dall'evento la prognosi è più ottimistica. Acconsento e firmo per l'intervento. Data l'urgenza, mi viene fatta saltare la fila di tutti i pazienti in attesa di essere operati ed entro in sala operatoria verso le 18, per uscire circa un'ora e mezzo dopo.

10 agosto:

Sto un altro giorno in ospedale, per dare il tempo a Bubà di preparare le valige a Pejo prima di tornare a casa in Toscana: Pejo è a nord rispetto a Trento e quindi così facendo mi risparmia 1 ora e mezzo di automobile verso nord + 1 ora e mezzo verso sud. Il che è buona cosa per una schiena appena operata.
Nel frattempo cammino per il corridoio del reparto, indossando un nuovo pigiama. Pensavo che comprare i pigiami nuovi in occasione di un ricovero fosse solo un'usanza dei parenti anziani, e invece vedo che lo fanno anche le fidanzate.
Bubà è stanca e vorrebbe distendersi sul letto, ma non si può. Però lo fa lo stesso, giusto il tempo di scattare qualche selfie affettuoso.


Dopo un primo tentativo fallito, grazie all'intercessione di Bubà riesco a farmi portare una cena vegana. Non che sia completamente buona, diciamo, ma è già qualcosa. In ogni caso non sono riusciti a fare a meno di allegare una bustina di formaggio grattugiato (non inquadrata nella foto sottostante).


11 agosto: 

Appena uscito dall'ospedale ho trovato una pattumiera con un importante messaggio per il PD che non fa mai male rinnovare.

Si torna a casa. Guida sempre Bubà, compreso il parcheggio finale.

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