Oggi ho saputo della morte di Don Giuliano, avvenuta il 18 luglio.
Ammiravo la sua coerenza. Cosa che non va d'accordo con la pazienza, che a maggior ragione gli era necessaria.
Nell'insegnamento della dottrina cattolica non era accomodante. Parlava chiaro. Nei suoi insegnamenti forniva l'interpretazione della Bibbia secondo la sua Chiesa e, se un allievo manifestava perplessità gli diceva tipo "Io ti spiego quello in cui credo. Se tu non ci credi, non so cosa farci".
Diceva che a volte vedeva arrivare delle persone che si volevano sposare in chiesa che a una prima occhiata non riconosceva. "Come non ci riconosce, Don Giuliano? Non si ricorda? Siamo X e Y....". E dopo essersi ricordato, aggiungeva: "Però se non vi riconosco è... un segnaccio".
Non arrivava al punto di rifiutarsi di sposare le coppie o di negare la prima comunione a ragazzini che avevano dimostrato scarso impegno a dottrina. Ma lo faceva capire, che secondo lui tutto questo era assurdo: se una persona non era interessata al cattolicesimo, era stupido fingere il contrario.
Con le unghie e coi denti difendeva i valori che riteneva non negoziabili, come il rispetto nei confronti dei genitori e il rispetto nei confronti dei personaggi sacri del cattolicesimo. Riporto a tal proposito alcuni aneddoti che ci raccontò: una votla era allo stadio e un tifoso attribuì uno sgarbato epiteto alla Madonna; lui reagì rispondendo "La tu mamma!". Il tizio tentò di raggiungerlo per picchiarlo, e così lui, che si trovava su uno scalino più alto, gli tirò una pedata e lo fece andar già per la scalinata. In un altro episodio un altro tizio, più grosso di lui, fece lo stesso errore; non potendo picchiarlo gli tirò una sassata e lo mandò all'ospedale. Una volta, a una cena, sentì bestemmiare un uomo che sedeva di fronte a lui. Gli fece presente che lui era un prete, chiedendogli di smettere, ma quello per dispetto tirò un'altra bestemmia. Così lui gli rovesciò addosso il vassoio del fegato.
E poi era tanto, tanto amichevole, e aveva un sorriso potente quanto uno schiaffone che ti obbligava a pensare che in qualche modo la vita era bella.
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