venerdì 13 luglio 2018

La mia repulsione per i pasti in cui si mangiano animali

Mia risposta a un invito a un compleanno da parte di una persona che ancora non mi conosce bene:

Ciao Gino. Ti ringrazio per l'invito, ma (correggimi se sbaglio) immagino che non si tratterà di una cena completamente vegetariana, e che questo dunque mi escluda dai possibili partecipanti.
Da un po' di tempo non vado alla maggior parte di pranzi o cene, perché è sempre presente un elemento che, anziché farmi divertire, mi induce una profonda tristezza: dove gli altri vedono cose chiamate "prosciutto" o "sugo", o "salame", etc, io vedo belle creature e che sono state uccise dopo una vita piena di sofferenze.
Ho preso coscienza del fatto che tanti animali trattati come oggetti in realtà soffrono fisicamente esattamente come me (non pensano come me, ma se è per questo neanche un grave paziente psichiatrico lo fa). E del fatto che ad esempio mucche e maiali possono darci esattamente lo stesso affetto e la stessa amicizia che ci dà un cane o un gatto.
Per questo non solo mangiare animali, ma anche vederlo fare e soprattutto vederlo fare in un momento di festa è un'esperienza che mi fa stare male.
Ti farò dunque gli auguri telematicamente...

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