Ospedale Le Scotte di Siena. Davanti all'ingresso esterno una signora vestita di bianco di una cinquantacinquina d'anni con una sigaretta in mano e i capelli mezzi colorati di viola mi chiede il motivo dell'ingresso.
- Esami preoperatori
- Ha un qualche foglio per la visita?
- No, sono stato contattato per telefono.
- Eh, ma mi fa vedere almeno il messaggio?
- Non c'è nessun messaggio. È stata una telefonata
- Eh, va bene anche la telefonata [WTF?!]
- Non l'ho registrata
- Ma io come faccio se non ho nulla di... Mi dica almeno il suo nome e cognome.
Glielo dico, e lei guarda nello smartphone una foto con un elenco che non si capisce cosa sia. A un'altra signora vestita di bianco chiede se riesce a vedere il mio nominativo in auell'elenco ma no. No, nel senso che le scritte sono troppo piccole e rinunciano entrambe a leggere, se ho capito bene.
- Ma ha un qualche foglio con l'appuntamento da farmi vedere?
- No, l'appuntamento mi è stato dato per telefono
- Ma cià il messaggio almeno da farmi vedere?
- No. È stata una telefonata
- Va bene anche la telefonata [Di nuovo?!!]
- Non l'ho registrata
- Ma ha qualche indicazione? Lo sa dove deve andare?
- Piano meno uno, secondo lotto, ambulatorio 27
- Allora all'ingresso vicino al parcheggio senta la mia collega
Entro, percorro il cortile e non incontro nessuna persona mi fa domande, né alcuna persona a cui ho bisogno di chiedere nulla, dato che so già dove andare.
Comunque quando quella mi ha detto "Va bene anche la telefonata" ho sentito una corrente d'aria da cui mi sono
sottratto con uno sforzo in extremis (la paura di morire ha fatto
la sua parte); ricordo di aver pensato che se non avessi avuto quella
prontezza sarei stato risucchiato nelle sue orecchie per non far più
ritorno nella nostra dimensione.
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